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giovedì 21 giugno 2012

L’azione del Papa ha dato fastidio, tentano di destabilizzare la Chiesa - La acción del Papa ha provocado fastidio; tratan de desestabilizar a la Iglesia



18/06/2012 

«L’azione del Papa ha dato fastidio, tentano di destabilizzare la Chiesa»



l cardinale Bertone parla con «Famiglia Cristiana» dei vatileaks e del caso IOR: «Non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra ecclesiastici»

Andrea Tornielli Città del Vaticano
Il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e principale collaboratore di Benedetto XVI torna a parlare del caso vatilieaks dopo essere rientrato dal viaggio in Polonia, dove ha «vissuto un clima totalmente diverso dalle meschinità e dalle menzogne propalate in questi mesi». Lo fa in una lunga intervista con il direttore di «Famiglia Cristiana», don Antonio Sciortino.




«Ci troviamo in un momento faticoso. Nessuno di noi intende nascondere le ombre e i difetti della Chiesa. Il Santo Padre continua a invitarci tutti, a cominciare da quanti rivestono ruoli di responsabilità, alla conversione della vita. Non solo purificando i nostri comportamenti, ma anche aumentando la nostra dedizione alla causa del bene». Ma Bertone fa anche osservare che «ci troviamo in un contesto italiano, che viene propalato a raggio universale, dove la risonanza è molto attutita. Anzi, all’estero si fatica a comprendere la veemenza di certi giornali italiani». Dall’estero, secondo il Segretario di Stato, «si percepisce meglio quanto la pubblicazione di una molteplicità di lettere e di documenti inviati al Santo Padre, da persone che hanno diritto alla privacy, costituisca – come abbiamo più volte ribadito – un atto immorale di inaudita gravità. E un vulnus a un diritto riconosciuto esplicitamente dalla Costituzione italiana, che deve essere severamente osservato e fatto osservare».



A questo proposito il braccio destro di Ratzinger si chiede se la tutela della privacy del cittadino sia ancora valida per la società civile: «Se chi scrive al Papa vede violato un proprio diritto costituzionalmente garantito in Italia, qualche problema bisognerà pur farselo. Il libro uscito di recente (Sua Santità di Gianluigi Nuzzi, ndr) e le lettere pubblicate dai giornali rendono quanto mai legittime diverse domande. La Costituzione, il patto che tiene unito un popolo e lo rende capace di obiettivi comuni, prevede cittadini di serie A e di serie B? Se chi scrive è un cristiano, i suoi diritti sono costituzionalmente meno garantiti rispetto a un’altra persona?».



A proposito delle motivazioni che stanno dietro l’operazione vatileaks, Bertone afferma: «La grande azione chiarificatrice e purificatrice di Benedetto XVI, sin da quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, in totale sintonia con Giovanni Paolo II, certamente ha dato e dà fastidio. La sua azione per stroncare gli episodi di pedofilia nel clero, per citare soltanto una tematica fra tante, ha mostrato che la Chiesa ha una capacità di autorigenerazione che altre istituzioni e persone non hanno. È evidente quanto la Chiesa sia una roccia che resiste alle burrasche. E un punto di riferimento inequivocabile per innumerevoli persone e istituzioni in tutto il mondo. Per questo si cerca di destabilizzarla».



Secondo il Segretario di Stato, «molti giornalisti giocano a fare l’imitazione di Dan Brown. Si continua a inventare favole o a riproporre leggende». E Bertone smentisce come assolutamente falsa la notizia riguardante «un monsignore del Vaticano» che sarebbe a Genova «con l’incarico di dissuadermi dall’accettare la proposta di Papa Benedetto XVI, che mi voleva come Segretario di Stato».



Il cardinale ribadisce, contro l’idea dell’esistenza di lotte di potere, che «in realtà, in Segreteria di Stato fra tutti i collaboratori c’è un’unità di intenti, un impegno di collegialità che non esiste altrove». «Personalmente – aggiunge – non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra personalità ecclesiastiche per la conquista di un fantomatico potere». La dialettica del confronto è una tradizione della Chiesa sin dal tempo degli apostoli, che certamente non si tiravano indietro nel sostenere le proprie idee. Senza, tuttavia, sbranarsi a vicenda, ma riconoscendo sempre il primato di Pietro».



Sull’aiutante di camera Paolo Gabriele, arrestato lo scorso maggio, Bertone dice: «Questo tradimento della fiducia è stato il fatto più doloroso… Il Santo Padre ha provato dolore non soltanto per il tradimento di una persona di famiglia e perché sono stati trafugati dei documenti, ma anche perché la normale e legittima dialettica che deve esistere nella Chiesa assume il volto di una contrapposizione che sembra voler dividere fra amici e nemici». E rivela: «Il Papa stesso ci ha chiesto più volte, in maniera accorata, una spiegazione sulle motivazioni del gesto di Paolo Gabriele, da lui amato come un figlio». Le indagini, ricorda Bertone, «sono ancora in corso», e l’istituzione della commissione cardinalizia che riferisce direttamente al Pontefice «dimostra la volontà di Benedetto XVI di fare totale chiarezza».



Per quanto riguarda se stesso, il Segretario di Stato afferma: «Io sono al centro della mischia. E vivo queste vicende con dolore, ma anche vedendo costantemente al mio fianco la Chiesa reale, le persone di ogni ambito che mi manifestano il loro affetto e si stringono in unità. Sono innumerevoli le lettere che mi sono giunte da cardinali, prelati, semplici fedeli per testimoniarmi la loro solidarietà. C’è un tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione fra il Santo Padre e i suoi collaboratori. E tra gli stessi collaboratori. Mi sembra che si vogliano colpire coloro che si dedicano con maggior passione e anche con maggiore fatica personale al bene della Chiesa e della comunità». 
Ma Bertone affronta anche la questione dello IOR, e del licenziamento di Ettore Gotti Tedeschi. «La questione dell’ex-presidente dello IOR è chiara – afferma il cardinale –  La pubblicazione degli interventi del Consiglio di sovrintendenza mostra che il suo allontanamento non si deve a dubbi interni riguardo alla volontà di trasparenza, ma piuttosto a un deterioramento dei rapporti fra i consiglieri, a motivo di prese di posizione non condivise, che ha portato alla decisione di un cambiamento. Per di più, al di là degli scandali passati (che sono molto enfatizzati e periodicamente riproposti per gettare sfiducia su questa istituzione vaticana), lo IOR si è dato regole precise ben prima della legge antiriciclaggio». 
«L’attuale Consiglio di sovrintendenza – ha continuato Bertone – composto da alte personalità del mondo economico-finanziario, ha continuato e rafforzato questa linea di chiarezza e di trasparenza e sta lavorando per recuperare a livello internazionale la stima che merita questa istituzione. La funzione dello IOR è di operare a favore del Santo Padre, dei vescovi e degli istituti religiosi, per aiutarli a concretizzare quel volume di bene che la Chiesa svolge in tutto il mondo. Quando mandiamo aiuti alle situazioni più dolorose dobbiamo avere anche gli strumenti tecnici per operare. Io rinnovo la mia piena fiducia nei responsabili dello IOR. E invito a condividere questa fiducia, poiché la volontà di trasparenza dello IOR è innegabile. Questa volontà ha sempre guidato in modo particolare me e tutti i miei collaboratori».


Infine, parlando del senso di questi giorni difficili, il Segretario di Stato afferma: «Gesù ha detto ai discepoli, come tramanda il Vangelo di Matteo: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. È ciò che vivono il Papa e i suoi collaboratori. Essere pieni di gioia, pur nelle batoste e nelle sofferenze, è una delle realtà che il Signore dona alla Chiesa e agli apostoli oggi».


Fonte: http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/bertone-vaticano-vatileaks-16081/





06/18/2012 

«La acción del Papa ha provocado fastidio; tratan de desestabilizar a la Iglesia»




El cardenal Bertone habla con “Famiglia Cristiana” sobre los “vatileaks” y sobre el caso del IOR: «No tengo ningún indicio de que los cardenales estén involucrados o de luchas entre eclesiásticos»

Andrea Tornielli Ciudad del Vaticano

El cardenal Tarcisio Bertone, Secretario de Estado y principal colaborador de Benedicto XVI, vuelve a hablar sobre el caso de los “vatileaks” (después de haber vuelto de Polonia, en donde vivió «un clima totalmente diferente de las mezquindades y de las mentiras propagadas en estos meses». Ofreció una larga entrevista al director de “Famiglia Cristiana”, don Antonio Sciortino.
 
 
«Nos encontramos en un momento de muchas fatigas. Ninguno de nosotros quiere esconder las sombras y los defectos de la Iglesia. El Santo Padre nos sigue invitando, empezando por los que cubren roles de responsabilidad, a la conversión de la vida. No solo purificando nuestros comportamientos, sino también aumentando nuestra dedicación a la causa del bien». Pero Bertone también observa que «nos encontramos en un contexto italiano». Es más, en el extranjero es difícil «comprender la vehemencia de ciertos periódicos italianos». Desde el extranjero, según el cardenal Bertone, «se percibe mucho mejor que la publicación de múltiples cartas y documentos enviados al Santo Padre [...] constituye (como hemos subrayado en tantas ocasiones) un acto inmoral de gravedad inaudita. Es la violación de un derecho reconocido explícitamente por la Constitución italiana, que debe observarse con severidad».


Al respecto, el coleborador de Ratzinger se pregunta si la defebsa de la privacidad del ciudadano todavía es válida en la sociedad civil: «Si quien escribe al Papa ve que se viola un derecho constitucionalmente garantizado en Italia, habrá que plantear un algún problema. El libro que salió recientemente (“Su Santidad” de Gianluigi Nuzzi, ndr.) y las cartas que publicaron los periódicos hace que sean más que legítimas algunas preguntas. La Constitución, el pacto que une a un pueblo y que permite alcanzar objetivos comunes, ¿acaso establece que hay ciudadanos de primera y segunda categoría? ¿Si quien escribe es un cristiano, sus derechos están constitucionalmente menos garantizados que los de otras personas?».



Sobre los probables motivos que yacen tras la operación de los “vatileaks”, Bertone afirma: «La gran acción aclaradora y purificante de Benedicto XVI, desde que era prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe, en absoluta sintonía con Juan Pablo II, ha creado fastidio. Su acción para arrancar los episodios de pederastia en el clero, por citar solo una temática entre tantas, ha demostrado que la Iglesia tiene una capacidad de autoregeneración que otras instituciones y personas no tienen. Es evidente que la Iglesia es una roca que resiste a las borrascas. Es un punto de referencia inequívoca para muchísimas personas e instituciones de todo el mundo. Por esto tratan de desestabilizarla».


Según el Secretario de Estado, «muchos periodistas juegan a imitar a Dan Brown. Se siguen inventando fábulas y se vuelven a desempolvar leyendas». Y justamente Bertone desmiente completamente la noticia de un «monseñor del Vaticano» que habría ido a Génova con la intención de «disuadirme para que no aceptara la propuesta del Papa Benedicto XVI, que me quería como Secretario de Estado».
 

El cardenal insiste, en contra de la supuesta lucha de poder, que «en realidad, en la Secretaría de Estado hay una unidad de intención entre todos los colaboradores, un compromiso de colegialidad que no existe en otras partes». «Personalmente –añade– no tengo ningún indicio de que los cardenales estén involucrados o de luchas entre eclesiásticos para conquistar un poder imaginario». La dialéctica del diálogo es una tradición de la Iglesia desde el tiempo de los apóstoles, que no se amedrentaban a la hora de defender sus ideas, sin desgarrarse recíprocamente, «sino reconociendo siempre el primado de Pedro».
 

 Sobre el ayudante de cámara Paolo Gabriele, arrestado en mayo, Bertone dice: «esta traición de la confianza fue el hecho más doloroso… El Santo Padre sintió dolor no solo por la traición de una persona de familia y porque fueron robados documentos, sino también porque la dialéctica normal y legítima que debe existir en la Iglesia asume el rostro de una oposición que parece querer dividir entre amigos y enemigos». Y revela: «El mismo Papa nos ha pedido en muchas ocasiones, de forma especial, una explicación sobre los motivos del gesto de Paolo Gabriele, que ama como a un hijo». Las averiguaciones, recuerda Bertone, «siguen en curso», y la institución de una comisión cardenalicia que refiere directamente al Pontífice «demuestra la voluntad de Benedicto XVI de aclarar absolutamente todo».


Fonte: http://vaticaninsider.lastampa.it/es/homepage/vaticano/dettagliospain/articolo/bertone-vaticano-vatileaks-16081/


4 commenti:

  1. Ciao Mirta! Da quando esiste la Chiesa nella storia ci sono sempre stati conflitti di potere e guerre..per fortuna ci sono anche persone che hanno a cuore il Bene..ma certo si fa fatica a mettere insieme l'insegnamento di Gesù con gli intrallazzi finanziari! E se sono così favorevoli alla "trasparenza" perché non vi hanno aderito come tutte le altre banche?!
    E si che Gesù era stato chiaro, quando ha detto che non si può servire Dio e "Mammona"..speriamo che lo Spirito Santo non si sia stancato e ci illumini, ne abbiamo proprio bisogno!!
    Un abbraccio e buona giornata!!
    Carmen

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    1. Cara Carmen si sta lavoranto per fare quello che dici con lo Ior è una delle cose che preoccupa specialmente al Santo Padre. Un abbraccio!

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  2. Non dubitare cara Mirta le radici della chiesa non teme nessuno sono solide e ci sono centinaia di milioni pronti a difenderla.
    Ciao e buona giornata cara amica, attenta al gran caldo.
    Tomaso

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    1. Certo carissimo Tomaso, chi sostiene veramente la Chiesa è Cristo perciò nonostatnte tutti i peccati degli uomini al suo interno, non è mai caduta. Un abbraccio amico!

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Grazie per la visita.
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Coroncina alla Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska): “Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina” (Diario, 848). “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla mia volontà”. (Diario, 1731). “Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. ” Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina a qualsiasi ora ma in particolare nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Diario, 687)..

Coronilla de la Divina Misericordia

Coronilla de la Divina Misericordia
(Dice Gesù a Santa Faustina Kowalska)“Por el rezo de este Rosario, me complace dar todo lo que me pidan. Quien lo rece, alcanzará gran Misericordia en la hora de su muerte. Aunque sea un pecador empedernido, si reza este Rosario, aunque sea una sola vez, logrará la gracia de mi infinita Misericordia”.“Si se reza este Rosario delante de los moribundos, se calma la ira de Dios, y su insondable Misericordia se apodera de su alma. Cuando recen este Rosario al lado del moribundo, me pondré entre el Padre y el alma moribunda, no como justo Juez, sino como Redentor Misericordioso”.

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